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Ricostruzione nervo ricorrente lesionato

L'aiuto chirurgo sposta il lobo tiroideo verso di se' allontanandolo dall'operatore.
Una volta identificato il nervo laringeo,sia con la palpazione ,sia riconoscendo l'arteria tiroidea inferiore che lo incrocia, il chirurgo lo segue verso l'alto fino ad arrivare all'interno del lobo.
Il nervo deve essere seguito all'interno delle ramificazioni dei vasi sanguigni, che sono di circa 0,2-0,4 mm di diametro e che devono essere sottoposti a legatura.
Le legature in tecnica microchirurgica sono fondamentali per garantire un elevato livello di emostasi ,ed evitare le emorragie che si possono verificare durante la tiroidectomia totale ed anche nelle prime 24-48 ore post-operatorie,e che spesso riguardano il sanguinamento dai piccoli vasi arteriosi che si trovano in prossimita' dell'ingresso dei rami del nervo ricorrente in laringe.
Una volta arrivati alla fine della preparazione del nervo ci troviamo di fronte a circa 10-15 legature per lato, destro e sinistro.
Il nervo a questo punto e' isolato e il lobo tiroideo e' alzato e distaccato, pronto per essere asportato.

La procedura di ricostruzione del nervo ricorrente si basa su tecniche microchirurgiche che impiegano il microscopio a 40 ingrandimenti e che oggi permettono di riparare le lesioni: e' possibile eseguire una neurorrafia termino-terminale, fascicolare, o utilizzare un innesto intervenendo immediatamente, durante l'intervento chirurgico stesso, o in un momento successivo.

Alternativamente si puo' eseguire un'anastomosi tra il nervo laringeo inferiore e l'ansa dell'ipoglosso, in particolare la branca terminale diretta al muscolo sterno-tiroideo.

Queste tecniche non sono pero' in grado di ristabilire la normale motilita' della corda vocale, ma migliorano sia il tono sia il trofismo muscolare.
In questo modo e' possibile ristabilire una buona funzione vocale e ventilatoria.